Fahrenheit 9/11...

...dove però 9/11 sta per 9 Novembre 2006, cioè la giornata che è quasi finita.
E' stata una tragedia. Conoscete quelle giornate in cui vi sembra che ogni piccola cosa sia fatta solo ed esclusivamente per recarvi danno, agitazione, fastidio? Giornate in cui ogni risata di scherno sembra indirizzata a voi, in cui ogni momento di silenzio sembra esprimere l'odio che tutti provano nei vostri confronti, in cui la caduta di un bottone dalla giacca equivale alla cosa peggiore al mondo che poteva capitare e che vi può portare alla morte, in cui non c'è niente che vi possa andare bene? Il tram vuoto è troppo vuoto, il tram pieno è troppo pieno, il tram mezzo vuoto e mezzo pieno è troppo banale. Nulla vi soddisfa. Nulla vi va bene.
Sono queste le giornate in cui persone solitamente malinconiche come me avrebbero voglia di togliersi la vita e scomparire, ma non per un motivo particolare, ma solo per una stupidata che vi ha rovinato la vita, come per esempio "mentre attraversavo la strada è scattato l'arancione"... Nulla in queste giornate è andato come avevate previsto, anche se effettivamente per quel giorno non avevate previsto niente!!!!!
E' stata una giornata davvero triste, ho odiato chiunque avessi a fianco e nel caso in cui questi si fossero accorti di miei strani atteggiamenti e chiedessero spiegazioni, io rispondevo "non ho niente" continuando a comportarmi in modo acido ed inavvicinabile. E' questo uno di quei momenti in cui ogni cosa che mi viene detta sembra una solenne cazzata e ogni persona che mi rivolge la parola viene etichettata come "cogliona disperata che dovrebbe stare zitta". Se vedo una persona felice, poi, impazzisco ancora di più. L'innocente uomo di 60 anni che mi ha sorriso sul tram per condividere con me le risate che un bimbo di 2 anni gli stava facendo fare... l'avrei voluto uccidere. Sono davvero molto nervoso...
Non so di cosa ho bisogno in questi momenti, e neanche gli altri sanno mai come comportarsi; le mie amiche si sono ormai abituate a non cagarmi e a lasciarmi solo nel mio silenzio ogni qual volta mi comporto in questo modo, e io ne sono felice, mi convinco di aver ottenuto ciò che volevo: l'invisibilità, la nonocuranza generale... Allo stesso tempo avrei bisogno di qualcos'altro, di affetto sincero.
Dovrei essere il primo a darlo, per riceverne... E invece mi incupisco e mi lamento.
Esigo uno psichiatra!!