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Se il brasato parlasse? Sarebbe avvelenato!

sabato 18 dicembre 2010

Un'attrice di serie B presenta un epistolario in sms incompreso OVVERO Cosa mi perplime nello spot per Il labirinto femminile di Alfonso Luigi Marra con Manuela Arcuri

Non si parla altro sul web che di Manuela Arcuri e della sua squallida partecipazione ad una pubblicità per il libro di un uomo, personalmente, mai sentito.


Cosa c'è che non va in questa pubblicità? Non dovrei nemmeno dirlo! 

Cosa mi perplime nello spot per Il labirinto femminile di Alfonso Luigi Marra:

1) il filo logico sotteso alla trama dello spot.
 RICEVO UN SMS -> LO LEGGO -> PARLO DELL'EPISTOLARIO -> È BELLISSIMO -> FINE. 
Nonsense perfino per chi di nonsense vive. Quello sms che arriva all'inizio dello spot, magari giudicato dal regista UNA GRAN TROVATA perché introduce l'esaltante elemento SMS è in realtà, secondo me, una pessima idea sia perché l'Arcuri non sa interpretare, sia perché CHE VUOI CHE CI SIA SCRITTO NEL MESSAGGIO CHE RICEVE? "Mi raccomando non cagare fuori anche stavolta. Firmato: ALM".
2) la copertina del libro. Il primo piano di Alfonso Luigi Marra mi ricorda molto le copertine dei dvd della Signora in giallo. Noto anche una certa somiglianza sul taglio di capelli! Ho una mia personale opinione sull'utilizzo del volto dell'autore in copertina: direi che debba essere utilizzato solo quando egli abbia raggiunto una certa visibilità (e quindi una popolarità) tale che gli è permesso svendere il suo viso, con tutti i difetti che esso ha, perché sa che gli farà comunque vendere qualche copia in più (by quei lettori che "chi è questo? Ah l'ho visto in tv, mi piace, lo compro"). Ma un viso in copertina è un'arma a doppio taglio e se non sei conosciuto, rimani sconosciuto. Non fa una grinza.
3) promuovere un LIBRO tramite uno SPOT TV, e nello specifico tramite QUESTA pubblicità. La promozione pubblicitaria è (anche lei) un'arma a doppio taglio che può portare immensi guadagni o rovinare in 30 secondi (o meno) il frutto del lavoro di una vita. Il libro magari è bellissimo, e non nascondo che mi incuriosirebbe leggere un epistolario d'amore in sms visto che sono abituato ai "soliti" epistolari settecenteschi di sconvenienti pettegolezzi, ma il fatto che sia stato promosso con una tale squallidità, con una musica riciclata dalla pubblicità di un altro suo libro, con una "VIP" messa lì di fronte alla cinepresa a ripetere a pappagallo un gobbo che è tutto tranne che accattivante, mi scoraggiano ad acquistare un libro simile.
4) la Arcuri come testimonial per un libro. Manuela Arcuri, chi è? Di certo non una nota lettrice. Magari a casa sua ha la biblioteca d'Alessandria ma lei non si direbbe, a mio giudizio, una donna di grande spessore culturale, tale da potermi consigliare di comprare un libro di un autore che non conosco. Pessima scelta, anche per la dizione.
5) l'editing video. Un libro che fluttua lateralmente, la Arcuri che legge il gobbo, la ripresa tagliata a metà con cambio di inquadratura e conseguente ingrandimento sulla faccia dell'attrice. Non si poteva fare tutto in un'unica ripresa? Quel taglio è proprio tutto ciò che UN REGISTA NON DOVREBBE FARE.
6) Dire "È BELLISSIMO" per un libro che stai promuovendo è come dire MANGIALA CHE È BUONA a un bambino che non ne vuole sapere di assaggiare la trippa. Approccio sbagliatissimo.
7) la DIZIONE. Libbro. Strateggismo. Libbreria.
8) Come ho già detto, usare la stessa musica -bruttissima, angosciante, macabra e inquietante- di altre due precedenti pubblicità è terribile.

La scelta di far leggere il gobbo (perché di quello si tratta, non di parlare in camera o recitare) alla figlia è forse ancora peggiore rispetto a quella di metterci l'Arcuri. A lui poi vorrei tanto chiedere qualcosa di più sulle quattro valenze della sessualità e sulla PISSICOSI.


Lo scandalo suscitato dal web inferocito per la trashata immensa che questo spot è, ha portato Alfonso Luigi Marra a rispondere alle accuse così.
A coloro che, in questa ‘cultura’ degli orifizi e delle strullate, si sperticano a definire lo spot di Arcuri il più brutto possibile, si può solo rispondere che la gelosia è il più umano dei sentimenti.. D’altra parte la gelosia e l’invidia di cui la natura carica i peggiori sono indispensabili, perché costituiscono uno stabile sistema di controllo aprioristico – una griglia – per ostacolare l'esercizio delle velleità e l’avvento senza collaudo delle novità. La verità è insomma che la società sa che ne Il labirinto femminile e La storia di Giovanni e Margherita qualcosa c’è, e quello spot rischia di spezzare il muro del silenzio con il quale mi si circonda dal 1985, sicché ha mandato in campo i cretini per scongiurare il pericolo e saggiare la capacità delle mie tesi di resistere al dissenso, per cui la mia risposta è più che altro un gesto di cavalleria verso Manuela, perché i cretini sono irriducibili, e gli intelligenti queste cose le sanno già.
Alla schiacciante maggioranza dei cretini (altrimenti la società saprebbe sollevarsi dalla sofferenza in cui giace) dico tuttavia – per l’affetto che comunque ho soprattutto per loro – che la cosa migliore per diventare almeno un po’ intelligenti è leggere, prima di avventurarsi nei giudizi.
Fermo restando che ora il web e i media stanno capendo di aver parlato troppo, e cercheranno di nuovo di far calare il silenzio sui miei libri e me e renderci di nuovo tabù, e per un altro pochino – forse solo qualche settimana, qualche mese – ci riusciranno ancora, perché solo ora la società sta iniziando a capire di dovere indifferibilmente trovare il coraggio di iniziare a guardarsi dentro.
Bla... BLA. B-L-A.


Alfonso Luigi Marra, tu pubblichi un epistolario IN SMS (il mezzo preferito dai bimbominkia ottusi) promuovendolo tramite UNA PUBBLICITÀ TELEVISIVA (medium preferito dalle capre e dagli sconclusionati) recitata da una ATTRICE DI SERIE B (nota per le sue tette più che per le sue doti culturali/la sua fama di lettrice/la sua dizione) e pronunciata come farebbe una OPINIONISTA BURINA A UOMINI E DONNE. Proprio tu che fai tutto ciò, e che ti reputi UN UOMO TABBÙ CHE SCRIVE LIBBRI TABBÙ, critichi poi la società fatta di cretini e di porci? Ma se ci metti l'Arcuri, lo spot tv, la musica da Dario Argento e l'epistolario d'amore in sms gliela servi proprio su un piatto d'argento ai porci e ai poracci, e saranno loro l'unica parte della società che attirerai! Se hai intenzione di continuare a scrivere, ti conviene promuovere il libro tramite tv o internet SOLO avendo la possibilità di fare una pubblicità in grazia di Dio! Sarebbe 
STRATEGGISMO anche questo.



venerdì 17 dicembre 2010

Viaggio tra le donne trash 4. LAURA SCIMONE.

Sulla barra a sinistra del Brasato Avvelenato leggiamo:


È un blog di trashate, l'unico approvato dalla dott.ssa Alma Tirone, dal leggendario sguardo sofferente di Barbara d'Urso, dall'attrice e cantante Maria Grazia Buccella, dal fenomeno Laura Scimone,  da Valentina Pitto (e dai suoi TACCHI ALTI), dalla docente parapsicologa Lady Barbara, dalla locandiera Elsa Murru, dalla big babol Daniela Goggi, dalla Sedia Sara (amica di quel troione della Pimpa), da Webreginetta e dalla sbarba più ambita della 3^ E, Marta Brugola!
A quella vacca di Gemmadelsud invece non piace.

Qualcuno potrebbe chiedersi "ma chi sono questi fenomeni di Youtube?" per questo viaggeremo insieme nel mondo dei personaggi femminili trash. Eccoci alla QUARTA parte del nostro viaggio.


4. LAURA SCIMONE.




Lei non ha bisogno di presentazioni, ma si presenta comunque.

Laura Scimone ha il merito di aver insegnato al popolo italiano di internet cosa voglia dire avere una web-paladina. Con i suoi video strambi, dagli improbabili montaggi, con il suo suono *NCHK* accompagnato da un inaspettato gesto delle dita, e con la sua semplicità ed ingenuità di chi per la prima volta si affaccia sui social network, ha spianato la strada a milioni di wannabes tra cui ricordiamo...
...quel porco di Gemmadelsud.

Laura, mi è sempre piaciuta molto, mi ha fatto fare grasse risate di cuore perché i suoi video erano per me qualcosa di totalmente inaspettato, con danze sconclusionate e frenetiche e dialoghi tormentati, proprio come nei Pirati dei Caraibi:


Lei balla per un pubblico immaginario, che non è lì presente ma che osserverà e criticherà fino a portarla a sparire per sempre dal web. Lei si autodistrugge mentre fa ciò che chiunque farebbe nella propria cameretta (personalmente prima avrei dato fuoco al poster/caricatura di Einstein), riceve riscontri sociali sul web e si infoga così tanto da mandare baci pieni di affetto sincero:


Sempre dalla sua cameretta, con le sue ESULTANZE E RIMEMBRANZE ci ha insegnato come essere scioccherelli e giocare con le dita e con le transizioni di Windows Movie Maker.



E alla fine, a me manca perché lei non è più sul web e mi metteva di buonumore con la sua spontaneità. Per questo l'ho eletta a Protettrice del Brasato, perché è stata, e sarà sempre, una fonte di ispirazione di nonsense e stranezze.


SENZA DI LEI! SENZA DI LEI TI MANCA L'ARIAAAAA!
Laura, te la dedico.


uh uh! ah ah ahhhhhhh.

martedì 7 dicembre 2010

Lady Gaga a Milano (feat. Wilma de Angelis)

Il momento atteso da tutti* è arrivato. Lady Gaga ha portato il carrozzone del suo The Monster Ball anche a Milano per le due date del 4 e 5 Dicembre 2010.
[*sfrante, dodicenni che passano il tempo in fila a bere alcol per poi vomitare di fianco al palco, madri in dolci attesa, bestemmiatori, pescadores y futbolistas, tronisti, amanti delle olive, romani che urlano a Gaga AHO CHE BER CULO CHE C'HAI]


La mia opinione a riguardo è puramente personale, avvelenata e sciocca, quindi non intendo attirare l'attenzione degli esaltati che scambiano Lady Gaga per una dei Jonas Brothers o dei Negramaro e pretendono di difenderla ad ogni costo quindi ammonisco: ALLA LARGA, VOI.

Non ho visto tanti concerti degni di essere chiamati tali nella mia esistenza: escludendo le varie Jo Squillo, Neja, Sabrina Salerno e Nilla Pizzi (I WISH!! ...ma solo per Nilla, le altre le ho viste davvero) posso dire di essere stato a...

The Onyx Hotel Tour di Britney Spears (2004)

Confessions Tour di Madonna (2006)

Il concerto di Britney era una baracconata che apprezzavo perché avevo 16 anni e Britney era una brava ballerina (volevo trovare solo il lato positivo perché la questione VOCE era molto poco considerata all'interno dello spettacolo). Il Confessions tour ha raggiunto vette di glitter, frociaggine, felicità ed eleganza che sono quasi impossibili da riottenere per la stessa Madonna e che mi fanno guardare a quattro anni fa con nostalgia e stupore.
Di simile mi viene in mente Kylie con lo Showgirl tour del 2005 ma non l'ho vista live (solo in DVD!) e quindi NON SO.

Ok, ora Lady Gaga. Partiamo dall'inizio. 
ECONOMIA: Il mio ragazzo mi ha regalato i biglietti per The Monster Ball a maggio in occasione della mia laurea. 74 euro a biglietto per stare in piedi in uno spazio vitale ristretto al forum di Assago (...osceno) per il concerto di una 24enne sulla scena pop da, boh, 3 anni? Eccessivo. Per Madonna, al Confession tour allo Stadio olimpico di Roma (spazio per più di 80000 anime) il biglietto per lo stesso posto costava 60. Mhhhhhh.

PRELUDIO: per dei posti parterre, bisogna ovviamente andare prima per stare sotto il palco oppure si muore. Il problema è che fare la fila all'aperto, sotto la pioggia che poi diventa neve, è terribile. Sarebbe stato peggio se in fila ci fossero state mille sfrante cattive e ambiziose a scavalcare e fottere il prossimo (o farsi fottere, a seconda delle circostanze), e per fortuna non è stato così. Insomma, almeno per la data del 5, quella a cui ho assistito io, in fila c'era gente variegata. Certo, checche lampadate e con gli occhi a palla non mancano mai, ma notevolmente meno di quanto mi aspettavo. Vaffanculo alla neve. A differenza di Madonna, dove una seconda fila era assicurata arrivando alle 19 del giorno prima, per Lady Gaga arrivare alle 13 del giorno stesso mi ha assicurato una gioiosa terza fila, poi diventata seconda fila, direttamente di fronte agli infogati che per stare di fronte a me avevano il "vip package" da 200 €. Non male, punto a favore.

INTRODUZIONI NOIOSE: Lady Starlight (che è Demonia, la mia professoressa di semiotica all'università), esistente per scaldare il pubblico, ha bevuto Jack Daniels suonando canzoni a me sconosciute di cantanti rock e noiosi a me conosciuti solo di nome. I Semi precious weapons che succedevano questa pazza sono dei cocainomani finti-giovani con tacchi alti e bisogno di essere guardati, ma che essenzialmente mi hanno annoiato. Dopo questi due, un ritardo di oltre mezz'ora in cui siamo stati costretti ad ascoltare tutta la discografia di Michael Jackson ha reso tutti ampiamente isterici. In sostanza, artisti introduttivi INUTILI.

TRAMA: alcuni concerti hanno dei semplici "atti" a tema, tema che si riflette nei costumi, negli arrangiamenti musicali, nella scenografia e nelle coreografie; altri invece hanno una storia raccontata tra una canzone e l'altra. Il Monster ball è più o meno appartenente alla seconda categoria, con quattro atti.
Il concerto è ambientato a New York e racconta la storia di Lady Gaga e i suoi amici (comparse rifiutate dal Rocky Horror show) che vogliono andare al Monster Ball e ci provano in vari modi. Nell'ATTO I, tra le luci nonsense della città, provano a prendere la macchina che però non parte, e si prova a seguire la via glitterata (?). Nell'ATTO II, la metropolitana newyorkese si rivela essere più adeguata per andare al Monster Ball, ma qualcosa va storto (?) perché nell'ATTO III Lady Gaga arriva nel punto più oscuro e macabro di Central Park. E poi, boh, così, ci ritroviamo nell'ATTO IV dove compare un pesce immenso degli abissi (?) e Gaga ci informa con la sua voce da Eros Ramazzotti dicendo IT'S THE MONSTER. THE FAME MONSTER. Gli dà fuoco col suo reggiseno infuocato, e poi va al ballo. E qui boh, Bad Romance e addio. Insomma è una specie di Mago di Oz che incontra funghi allucinogeni e cocaina, una trama stupida e spiegata solo tramite brevi interludi, perché quasi tutte le canzoni non c'entrano un cazzo con la trama.

ITALIANO: lei si sforza di parlarlo con delle gag sapientemente costruite ma secondo me poco spontanee e probabilmente ripetute anche nella tappa del giorno prima e a Torino il mese scorso, ma quando dice "piccoli mostri" è carina e si vede che si impegna.

EDUCAZIONE FISICA: la trovo grassa. Non è certo un elemento su cui giudicare un concerto ma la trovo grassa, o meglio rotonda, e non me l'aspettavo. Quel colore giallo piscio dei capelli è triste. L'impegno nelle coreografie è scarso, ma forse la colpa è anche dai costumi da Belen Rodriguez.

DIBATTITO: Lady Gaga ama parlare. Sono discorsi costruiti con finta spontaneità che vengono detti continuamente in ogni circostanza come una cantilena, e il senso è sempre quello: "siate voi stessi, usciti da qua siate delle star, credete nelle vostre possibilità" conditi da frasi buttate qua e là a seconda del posto in cui si trova (in Arizona parla dell'immigrazione illegale dei messicani, in Italia del fatto che gli italiani hanno i cazzi più lunghi). Non so, alla fine è quello che fa qualsiasi artista in tour, ma per parlare così tanto sembrando falsa è meglio cantare e ballare come una scema e basta. Un paio di battute però mi hanno fatto ridere, quindi ringrazio il suo senso dell'umorismo.

VOCALITÀ: è tanta, ma le canzoni sono ancora troppo poche per costruire una scaletta degna di questo nome (canzoni inutili come So happy I could die si potevano evitare).

VIDEO BACKDROPS: troppi. È tutto un "guarda com'è artistico, d'avanguardia e strambo! È arte!!". Perle ai porci? Non lo so. Ma la musica di certi intermezzi video era più bella di un paio di canzoni.


DEMONIA: a volte le cambiava la voce diventando un demone. Statue alate in fiamme e angeli neri che suonano l'arpa sono oltremodo angoscianti. Il fatto che l'ultima foto che ho del concerto sia numerata dalla mia fotocamera come 666 è altrettanto terribile. Lei è dunque una DIAVOLA.
CONCLUSIONE: 8-. In fin dei conti, mancava qualcosa. Quel qualcosa che solo una donna avrebbe potuto dare:
Mentre Lady Gaga cantava Bad Romance alla fine del suo concerto, io cantavo a squarciagola DIMMI; DIMMELO DI SI.




Sul canale del Brasato su Youtube sono disponibili i video del concerto ripresi da me, mentre QUI troverete le foto fatte da me!
Ecco alcuni dei video, ma sul canale ce ne sono molti altri!




















venerdì 3 dicembre 2010

Una vacca natalizia presenta il Catalogo dei peggiori regali natalizi

La festa più pacchiana dell'anno sta arrivando, e a ricordarcelo c'è una vacca qualsiasi (foto trovata scrivendo su google immagini "mariah carey christmas whore")...






La consuetudine vuole che si debbano regalare sciocchi presenti ad amici e familiari, ma perché spendere in oggetti inutili, inappropriati, per persone che non ci interessano e che preferiremmo evitare? Oggi mi propongo di stilare una lista di utili regali di Natale che dicono "Buon Natale!" ma anche "questo regalo di merda ti farà capire che non voglio scambiare regali con te anche l'anno prossimo". 

VIA!






1. Per chi non ne può più di Barby d'Urso e dei suoi approfondimenti sull'omicidio Scazzi
Cosa? La dodicesima stagione de "La Signora in Giallo" in 6 dvd
Perché? È l'ultima stagione (leggasi: un MUST).
Quanto costa? Moralmente priceless, ha il prezzo speciale di 26€ su Amazon.it.
A chi lo regalo? Alla sciagurata genitrice che passa il suo tempo a guardare le repliche delle stagioni passate... Apprezzerà sicuramente!







2. Per i pollici verdy
Cosa? Una guzmania
Perché? È una pianta dall'inutile peculiarità di fiorire una sola volta nella vita.
Quanto costa? 4,99€ all'IKEA.
A chi lo regalo? Alle matrone dalle bellezze ormai appassite, a chi ha bisogno di humus.





3. Per le orecchie buongustaie
Cosa? En tus tierras bailaré di Wendy Sulca, la Tigresa del Oriente e Delfin Hasta el Fin.
Perché? PERCHÈ SÌ. (vedi QUI)
Quanto costa? 0,99 $ su iTunes.
A chi lo regalo? A todo el mundo, niños, ancianos, maestros, pescadores y futbolistas, estrella, famoso, panadero o agricultor. Sin prejuicios, el amor fluye por las venas de todos.






4. Per le lavastoviglie-dipendenti
Cosa? Il sale per la lavastoviglie.
Perché? Perché se hai la lavastoviglie che vuole sale, glielo dai. Se hai bisogno di salare i cibi, lo usi lì. E se  te ne avanza ancora, puoi sempre fare dei cerchi di sale sul terreno per farti proteggere dalle streghe oscure, o gettartelo alle spalle come un Pollicino scaramantico.
Quanto costa? 0,80 € per un KG sullo Spesaonline Esselunga.
A chi lo regalo? A chi trovi inutile.






5. Agli ikeani
Cosa? Un set di grucce.
Perché? Eh... potresti sempre rivenderle aumentando il prezzo!
Quanto costa? 0,99 € per 4 pezzi all'IKEA.
A chi lo regalo? Ai manager delle strutture ospedaliere per anziani... Ne hanno sempre bisogno.



6. Per bimbeminkia
Cosa? Clips per unghie di Hello Kitty.
Perché? Perché non c'è mai fine alla demenza.
Quanto costa? Non lo dico, non vorrei fomentare un mercato di unghie finte.
A chi lo regalo? Mah vedi un po' tu... A chi vuoi proprio male e ha un'età compresa tra i 7 e i 60... no, 16 anni.






7. Per chi non ha tempo di comprarli al Tabacchi
Cosa? Biglietti gratta e parcheggia.
Perché? Potresti sempre rivenderli a prezzo maggiorato nei giorni in cui non si trovano biglietti!
Quanto costa? Varia a seconda della durata e dell'onestà del tuo parcheggiatore abusivo di fiducia.
A chi lo regalo? Ai napoletani parcheggiatori.






8. Per chi non ha mai abbastanza cura di sé
Cosa? La pietra pomice a forma di cuore!
Perché? Quando non c'è, serve sempre.
A chi lo regalo? A chi non ha un'estetista a domicilio di nome Mercedes che provvede alla cura dell'unghietta.






9. Perché al peggio non c'è mai fine.
Cosa? Il nuovo cidì natalizio di Maialah Carey.
Perché? Perché dà un twist hip-hop a classici natalizi.
A chi lo regalo? Alle donne del ghetto che schioccano le dita, si battono le mani sul petto in gesto di sfida e affidano ad altre il loro figlio prima di buttarsi in una rissa.